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Abbiamo scelto di accettare una nuova sfida: il perché di Parole Forti.

Il perché di una scelta. Il perché di Parole Forti 

di Paolo Falco

Iniziamo l’anno con una novità, questo nuovo spazio e il 2019 con i tradizionali auguri di un buon anno nuovo che ci renda tutti più ricchi, felici, spensierati e soprattutto più social con tanti selfie e tanti post. Come si dice l’importante è avere tanti amici e tanti like o forse no? Comunque tantissimi auguri per noi e le nostre famiglie tra smartphone e tablet.

Iniziamo l’anno con tanti buoni propositi, iniziamo la nuova collezione di macchine d’epoca, iniziamo l’anno con i soliti politici un po’ più belli o brutti , un po’ più arrabbiati o più pacati, con una nuova verità in tasca e tante nuove soluzioni.

Ad ognuno che arriva viene una buona idea per salvare l’Italia e il mondo, o no, forse solo se stesso? Ma è uguale, l’importante è crederci.

Non fa niente che non si sa bene per quale motivo debbano essere competenti in qualcosa ed avere più esperienza di non so, il professor X o il dottor Y o dello sportivo Z, che magari conoscono forse un po’ meglio i problemi. Allora cosa succede, che uno che partecipa ad un telequiz diventa prima Sindaco poi nientedimeno diventa Premier e ad un certo punto vuole addirittura cambiare la Costituzione Italiana per poi diventare un esperto di arte e monumenti, oppure ne arriva un altro che da bravo imprenditore venuto alla ribalta con so si sa bene quali fondi resta al vertice del Paese per quasi venti anni.

Strano, quantomeno bizzarro, ed ora finalmente abbiamo risolto tutti i problemi! C’è chi pensa a noi con il reddito di cittadinanza, oppure con la lava del Vesuvio che doveva sommergerci tutti belli e brutti, vecchi e bambini perché in fondo i meridionali sono degli scansafatiche, beh ce ne sono, ma ne conosco tanti che non lo sono per niente, ma non è questa la questione,  ora dicevo abbiamo risolto tutto perché sono tra di noi, sono scesi al nostro livello, si cambiano divisa ogni tanto per non far arrabbiare nessuno, oppure dicono che siamo tutti cittadini, mentre gli altri, quelli buoni prima e cattivi ora, che fanno nientemeno pensano ai migranti, brutti neri, con le bombe addosso, salvati dalle ONG che fanno tratta di esseri umani, che insistono a rischiare la pelle perché? Per venire in Italia o in Europa dove i porti sono chiusi e i cuori ancora di più .

Ma che confusione, che caos!

E perché dovremmo dargli da mangiare, vengono qui a spacciare ed a violentare, non che non accada a volte ed è anche troppo, capiamoci, non difendo alcun delinquente bianco, nero, o a pois che sia, ma bisogna un attimo fermarsi.

Fermi, fermi tutti!

Non si trova il bandolo della matassa, non si trova la soluzione. Abbiamo paura. Paura tutti, che quello che abbiamo adesso: la nostra bella casa, la macchina , lo smartphone

( perché non lo chiamiamo telefonino?) ci vengano sottratti, che veniamo impoveriti, perché siamo convinti che il modello attuale della crescita all’infinito sia quello giusto, l’unico percorribile, dove bisogna per forza stare al passo. Ora il modello X poi XI poi XII e avanti si, di mese in mese, bisogna averlo per forza, come si fa senza?

 Come faremmo ad avere un PIL (prodotto interno Lordo), ma lordo poi di cosa dei debiti? (non ci ho mai capito un’H, e voi?) degno di tale nome ed una crescita, ma crescita verso dove, verso cosa?. E se non crescessimo? E se fosse tutta una manfrina tanto poi i soldi si svalutano e corriamo dietro a tutto questo per scoprire che porta solo ad inquinare, oltre al fatto che  tutto sommato una macchina è sempre una macchina, una moto anche e il telefonino basta che scatti una foto e ci tenga connessi, magari nemmeno troppo, perché più che connetterci ci sconnette, per dimenticare del tutto perché lo facciamo tipo quelle scimmie che picchiano le altre solo perché lo hanno visto fare. Comunque ancora auguri perché sono una cosa buona e fanno sempre piacere, e anche perché ne abbiamo bisogno…tanto bisogno

Serpeggia qualcosa di strano tra la gente, una sorta di malcontento sempre presente, che come un macigno pesa sulla nostra coscienza , sul nostro umore, sulle nostre vite.  

Noi, la gente,  siamo sempre più arrabbiati, insoddisfatti e tristi, spesso non per un motivo particolare solo perché dobbiamo prendercela con qualcuno un po’ come Michael Douglas in un film un po’ datato “un giorno di ordinaria follia”  nel quale un bravo impiegato improvvisamente impazzisce e fa una carneficina.

Beh abbiamo divagato un po’ per introdurre questo mio nuovo spazio, questo Blog come si chiamano questi spazi virtuali pieni di parole sui più svariati argomenti, dalla cucina, al trucco, alla moda , al tempo libero, dal freeclimbing al modellismo ce n’è per tutti ma proprio tutti e per tutti i gusti. Perché serviva un altro che riempisse pagine web di parole ?

In primo luogo perché così mi andava e grazie al mio caro amico (spero non si offenda) Luis (lo chiamo così) l’ho finalmente realizzato e poi perché no? Uno spazio che non sarà solo mio ma di tutti coloro che vorranno avere uno luogo virtuale per esprimere le proprie idee, i propri umori e malumori sempre nel rispetto delle opinioni altrui.

Non sarà un blog in cui offendere persone, politici, rappresentanti di Istituzioni, sarà una piccola passerella aperta a chiunque abbia voglia di farsi sentire, criticamente, ma sempre in maniera corretta su argomenti di attualità, libertà, politica, insomma parole in libertà, PAROLE FORTI tante e convincenti per far sentire una voce diversa, nuova, possibilmente equilibrata, Parole Forti con la regia mia cioè di Paolo Falco e dei suoi amici, pronti ad una visione ed ad un MOVIMENTO UTOPICO che dia una mano a ragionare sulle cose, una mano a sentire delle voci che non siano politiche o legate a dei falsi idealismi mercenari, idealismi legati alle poltrone ed agli incarichi lautamente pagati.

Uno spazio di idee, di ideali, Parole Forti che non abbiano paura di gridare o chiedere la verità, Parole perché sono le parole che contano, che scardinano i poteri e sedano le masse o viceversa le sollevano.

La cosa importante e usarle bene e soprattutto a fin di bene perché le parole restano a testimonianza degli ideali e delle idee, mentre le persone passano e restano solo per le parole che hanno lasciato. Omero, Cesare, Adriano, Goethe, Gandhi, Maometto, Gesù. Mandela o Madre Teresa di Calcutta hanno lasciato parole che li hanno resi immortali. Allora che sia l’anno della pace, della ripresa morale e sociale ma soprattutto delle Parole Forti perché possano dare forza , forti perché è con la forza dell’impegno che si raggiungono grandi risultati.

Prima dei saluti e l’invito a ritornare su Parole Forti per leggere le tante voci che ospiteremo nei prossimi giorni, permettetemi un ringraziamento a mia moglie che supporta e sopporta questo progetto, senza di lei non andrei da nessuna parte.

( foto di copertina: Utopia show)